Zeus e Creta | Guida di viaggio | Autonoleggio all'aeroporto di Heraklion
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Diversi antichi miti greci si riferiscono alla connessione di Zeus, il re degli dei dell'Olimpo, con Creta. Secondo un mito, la Madre Terra, Gaia, emerse dal caos e, mentre dormiva, diede alla luce Urano (Cielo). Urano, a sua volta, diede alla luce i suoi figli, i Sette Titani. Il Titano più giovane, Crono (Saturno), rovesciò suo padre con l'aiuto di Gaia ma, temendo lo stesso destino, ingoiò i suoi figli.

Ingoiò Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone. Rea, la loro madre, diede alla luce e nascose Zeus a Diktaeo Andron, la grotta sull'altopiano di Lasithi. Diede una pietra fasciata a Crono e lui credette che fosse il bambino. Zeus fu allevato nella grotta bevendo il latte della capra Amaltea. I Kuretes, i vigili guardiani di Zeus, coprivano il pianto del bambino con la loro danza e il rumore delle loro armi e strumenti a percussione. Mentre giocava, Zeus ruppe il corno di Amaltea e, in segno di gratitudine, fece sì che il corno fosse sempre pieno di cibo. Questo corno è diventato un simbolo universale di abbondanza e prosperità.

Zeus continuò la sua vita nella grotta di Idaion Andron, una grotta, a Psiloritis, tra i pastori. Quando Zeus crebbe, Rea avvelenò Crono e tutti i fratelli di Zeus uscirono dalla sua bocca. Nella guerra che seguì, tra i Titani e gli Dei dell'Olimpo, la Titanomachia, durata 10 anni, Crono e i Titani furono sconfitti e imprigionati nella Tartara, gli Inferi, il luogo dell'Ade. Zeus divenne il re degli dei dell'Olimpo.

Secondo la tradizione cretese, Zeus nasceva e moriva ogni anno. I minoici credevano nella dea naturale dell'abbondanza, che rinasceva ogni anno. La collina di Giouchtas, molto vicina a Heraklion, raffigura l'immagine della testa riposante di Zeus morto. Per il resto della Grecia Zeus era considerato immortale.

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